Un’imposta di 0,83€ a notte per persona apparirà sulle bollette dei clienti alla categoria “"meublés touristiques non classés”, ovvero immobili turistici non classificati.
È la famigerata tassa di soggiorno che, dal prossimo 1° ottobre, il sito di home-sharing Airbnb riscuoterà per conto dei suoi ospiti e consegnerà all’amministrazione comunale di Parigi.
Se fino ad oggi il compito di raccolta della tassa spettava ai soggetti affittuari, dal prossimo mese la piattaforma online si farà carico dell’onere amministrativo grazie ad un decreto approvato dal governo francese. “Il risultato sarà un guadagno maggiore per l’amministrazione parigina” dicono da Airbnb.
Con circa 50.000 inserzioni di alloggi registrati nel sistema, Parigi risulta essere uno dei mercati principali per gli affari dell’azienda di San Francisco. Airbnb ha già adottato misure analoghe per la gestione della tassa di soggiorno anche ad Amsterdam e in diverse città degli Stati Uniti tra cui Portland, Chicago e San Francisco.
“Un grande rapporto ci lega alle Autorità Francesi, cosa di cui siamo molto grati” commenta Nicolas Ferrary, direttore di Airbnb in Francia. “Siamo onorati di lanciare questo processo fiscale semplificato nella nostra città numero uno. Sempre più persone affittano le loro case a Parigi, più che nelle altre parti del mondo e questa operazione garantirà all’amministrazione di ricevere più entrate dalla nostra comunità”.