La Parigi cosmopolita
Qui, tra le strade, si scopre un'altra immagine della capitale francese, quella di una Parigi "meticcia" e gioiosamente disordinata. Se state cercando un ristorante etnico a Parigi, a <<Babelville>> troverete tantissimi ristoranti libanesi, cinesi e vietnamiti. Inoltre ci sono tante macellerie halal e casher, drogherie esotiche e locali street-food.
La bella rue Sainte-Marthe, lontana dal traffico, offre molte alternative culinarie, si può mangiare francese, marocchino, brasiliano, ruandese e cileno, a voi la scelta! la piccola rue Dénoyez è molto vivace, le terrazze dei caffè si riempiono di gente, gli artisti rifiniscono i loro affreschi colorati e gli ateliers (le botteghe-laboratori) degli artisti sono aperti al pubblico anche nel pomeriggio.
Nei giorni di sole si può raggiungere la cima del parco di Belleville e sorseggiare, se assetati, una <<coca cola maison>> a La mer à boire, di fronte alla suggestiva panoramica su Parigi e la Tour Eiffel.
Babelville di notte
La sera, i numerosi bar del boulevard (viali) si animano fino a notte inoltrata proponendo serate DJ, piccoli concerti e belle mangiate tra amici…qui, non ci si annoia mai! anche a Menilmontant ci sono molti ristoranti e simpatici bistrots, come da Lou Pascalou, dove si possono vedere cortometraggi, sketch d’improvvisazione teatrale, concerti, esposizioni, oppure fare dei giochi di società.
Quelli che preferiscono il rock’nroll allo scarabeo si danno appuntamento a La Féline o al centro sociale della Miroiterie.
La parte alta del quartiere
La parte superiore del quartiere è il vero centro culturale: una vecchia fabbrica trasformata in due sale di concerti-ristoranti, la Bellevilloise e la Maroquinerie, che attira la gioventù parigina avida di buona musica. Ci si va a sudare in massa su dei riffs saturi di chitarra o su dei beat funkeggianti.
Il cimitero di Père Lachaise
Durante il giorno, il cimitero di Père Lachaise vede sbarcare ondate di turisti, tuttavia anche i Parigini che amano perdersi in quest’immenso labirinto di vecchie pietre, approfittano della quiete e dei grandi alberi per meditare davanti le tombe di uomini illustri, da Oscar Wilde a Marcel Marceau da Edith Piaf a Jim Morrison.